Da qualche tempo le persone che hanno assaggiato i miei dolci mi chiedono le ricette.
Da li è nato questo mio sito in 4 lingue, perché lavorando in un ambiente internazionale non ho potuto fare a meno di dover tradurre i contenuti.
Tra le varie ricette molto richieste sono croissant e pain chocolat.
Infatti ero un po’ meravigliata visto che in Francia queste 2 specialità si trovano in ogni boulangerie (panificio).
L’idea di fare i croissant a casa è nata dal fatto che guardando la televisione scopriamo di tutto: pare che certi panifici per ridurre costi comprano i croissant surgelati e li rivendono come freschi .
Ma anche perché i croissant “fai da te” hanno un gusto comunque un po’ diverso grazie ai prodotti utilizzati e anche al fatto di farli in piccole quantità.
Insomma eccomi qua con la mia ricetta di croissant di consistenza eterea, lievitati e sfogliati, belli burrosi come gusto e croccanti all'esterno.
Nonostante che la mia ricetta sia abbastanza dettagliata con le foto passo a passo sul sito le amiche mi chiedevano di organizzare un “atelier” cioè una lezione, perché certi passaggi anche se mostrati in foto e spiegati erano poco chiari.
Ed è vero: quello che mi hanno insegnato all’Ecole di Boulangerie et Patisserie, in pasticceria quello che importante è la consistenza (poco importa se parliamo degli impasti, creme o che altro). Ci hanno insegnato molto di “toccare” e osservare le preparazioni.
A dire il vero ho sempre avuto un po’ di timore per imbarcarmi in quest'avventura della lezione, non essendo una professionista di pasticceria mi sembrava strano di insegnare gli altri , e il mio diplomino di base in pasticceria secondo la legge francese senza l’esame statale non vale niente.
Tutto in più che per me la pasticceria è un passatempo piacevole per scaricare lo stress accumulato in ufficio (dove lavoro veramente).
Ma visto che sempre più persone mi chiedevano d’organizzare “un atelier” (la parola lezione non piace sa troppo di scuola) ho ceduto ed eccoci qua che abbiamo affittato una cucina professionale nel centro di Parigi per la mia prima lezione nei panni di docente (con la mia maglietta porta-fortuna dell’Ecole de Boulangerie et Patisserie de Paris.
Ho limitato questa prima edizione a 6 allieve, le amiche più fedeli e simpatiche
(mangiatrici dei dolci ovviamente), per una semplice ragione che la prima volta
non si sa mai... non conosco la cucina , non conosco il forno, ecc.
L’idea era di fare un atelier di Collazione alla Francese, cioè Croissant, pain chocolat e le chouquette (bignè di pate a choux – tipici di colazione francese)
Una volta arrivate in cucina, menomale che c’è stata la mia amica Inna ad aiutarmi a pesare gli ingrediente e preparare le postazioni individuali di partecipanti (e quasi quasi menomale che un altra amica è arrivata in ritardo, cosi abbiamo avuto il tempo di fare il tutto).
Ma una volta cominciato ci siamo divertite da pazze. Anche se nella cucina professionale sono stati messi a disposizione i ketchenaid ho preferito far fare alle ragazze l’impasto a mano.
Primo motivo: non tutte abbiamo un kitchenaid a casa.
Il secondo motivo: volevo farli sentire con la mano come cambia la consistenza dell’impasto mentre lo lavoriamo. Cosi le prossime volte anche se lo fanno nel robot sanno come deve essere l’impasto e quando bisognerebbe smettere di lavorarlo.
E il terzo motivo? E troppo divertente: eccoci qua a sbattere l’impasto sul tavolo... 10 minuti cosi e ci siamo già sfogate..
Poi: prepariamo il di burro (che poi verrà avvolto nel pastello per formare il nostro panetto) e per ammorbidire il burro lo picchiamo per bene un mattarello.
Controlliamo sempre bene la consistenza e la temperatura base del burro e del pastello.
Se il burro troppo duro allora si fa fatica a stenderlo ed il burro bucherà molto facilmente il pastello. Se è troppo morbido diventa impossibile stenderlo in maniera omogenea, sembra di schiacciare un tubetto di maionese.
E per realizzare la sfoglia (ovviamente a mano) stendiamo nostro panetto (un po’ di forza nelle braccia ci vuole comunque) controllando sempre la consistenza e l’elasticità
dell’impasto e alla fin fine confezionare i nostri croissant e i pain chocolat.
Vi assicuro le calorie consumate durante una lezione cosi equivalgono quelle consumate in
palestra.
Abbiamo ben meritato un bicchiere di champagne e una torta.. (e si come 2 giorni fa era il mio compleanno un bel entremets fresco ai passion fruits ci stava proprio bene).
E con tutto questo le chouquette? Alla fin fine non le abbiamo fatto, un po’ perché la
lezione è cominciata in ritardo, un po’ perché abbiamo voluto goderci questa
serata tra le chiacchere , bibite e odorare il profumino dei croissant appena sfornati...
Visto che non eravamo tra le pasticciere serie abbiamo deciso che pate- a- choux farà l’oggetto del nostro prossimo atelier.
Quale lezione per me stessa intanto che organizzatrice / formatrice?
Devo essere più organizzata, magari la prossima volta porterò il timer per seguire bene i tempi di preparazione e attesa.
E anche devo prevenire con un anticipo le mie gentilissime e simpaticissime allieve di essere puntuali per poter cominciare l’atelier a l’ora prevista.
Devo anche trovare il modo di stare a presso a tuti i partecipanti e magari dirgli
all’inizio di non passare alla fase successiva nella preparazione prima di avermi lasciato controllare il risultato della fase precedente. Una ragazza ha talmente “sfogliato” che alla fine la
pasta si è rotta e si vedeva il burro, se io fossi stata più vicina l’avrei consigliato di rimettere la pasta nel frigo nel momento che ha perso l’elasticità. Menomale avevo previsto un panetto
in più e ho potuto rimediare.
Insomma fare croissant è una cosa , insegnare agli altri è molto più difficile.
Risultato finale?
Croissant e pain chocolat ben riusciti (anche alcuni si sono srotolati a causa
di lievitazione eccessiva). Siamo divertite (e questo è importante). Per il resto aspetto il feed-back delle allieve.
Una barzelletta finale: Sophie (una delle amiche) tornando a casa dopo il corso è rimasta 1h20 minuti nel treno (a causa dei lavori in corso) , una signora seduta vicino a lei ha chiesto cosa c’era nella sua borsa perché si sentiva un profumo molto forte. Sophie ha fatto assaggiare alla signora un croissant , ha raccontato l’esperienza dell’atelier. Alla fine è ripartita con il numero di telefono e l’email della signora che voleva partecipare alla prossima edizione.
Che risate…